Altro Natale

(all’amico poeta Lucio Cancellieri)

Ti vidi in un lettino d’ospedale
col volto scarno della sofferenza,
nell’avanzare subdolo del male
che ti rodeva in rapida violenza.

Ti vidi: era la gialla fatiscenza
che reclamava il prezzo della vita,
e ti freddava nella bieca urgenza
di chiudere con te la sua partita.

Ti vidi, amico mio, nella sfinita
anima tua, e mi indicasti, a stento,
col segno della croce che proibita
t’era la voce ormai, il lume spento.

Ti vidi nella bara, e nel momento
in cui ti diedi l’ultimo saluto,
“Va’ – ti dissi – al cruciale appuntamento,
ma non temere il mondo sconosciuto”.

Ti vedo, e, se un destino s’è compiuto,
ora per te s’è schiuso altro Natale,
oltre la morte, verso l’Assoluto:
al Nulla? al Tutto? al Vero esistenziale.