Pentagrammi di versi

Come le note nel loro susseguirsi e combinarsi in un perfetto equilibrio restituiscono armonie di suoni a risvegliare pensieri di infinita bellezza, così i versi poetici ridisegnano le emozioni facendo affiorare scorci vicini e lontani, presenti e passati di una vita sempre in divenire, entusiasta di ogni attimo vissuto. E’ quanto si respira scorrendo con gli occhi e “ascoltando“ con la mente e il cuore le infinite sfumature dei versi delle liriche del recente libro di Silvia Cozzi, affermata poetessa e scrittrice di successo vincitrice di diversi e importanti premi tra cui Voci città di Roma (anno 2017).  La silloge “PENTAGRAMMI DI-VERSI” edita da Controluna, già nel titolo suggerisce come la poesia possa idealmente diventare una composizione musicale, nel suo racchiudere tutte le sfumature e combinazioni del verso ora libero, ora in rima a delineare i cambiamenti degli stati d’animo cui gli stessi versi armonizzati tra loro rimandano. Con questa nuova opera poetica Silvia Cozzi, Segretaria e Consigliera dell’IPLAC e voce nel coro Swing Ladies del Maestro Franco Tinto, non solo presenta componimenti in metrica, ma anche liberi da strutture precostituite, attraverso cui svela il suo percorso emozionale descritto con profonda autenticità e spontaneità. 

Come finestre le liriche proiettano il lettore nel suo mondo di donna nostalgica e legata alle tradizioni, moderna e creativa, In cui si susseguono gioie e malinconie, entusiasmi e attese sempre filtrate da una chiave di ottimismo in cui non manca una sottile vena ironica. Per la Rassegna Iplac la silloge “PENTAGRAMMI DI –VERSI” viene presentata a Roma il 30 novembre 2019 presso la Lineria Hora Felix in Via Reggio Emilia, 89 alle ore 18.00. Ad aprire l’incontro moderato da Maria Rizzi, presidente Iplac e autrice di gialli di successo, è la musica con il Coro Swing Ladies diretto dal Maestro Franco Tinto, di cui l’autrice fa parte, seguono gli interventi critici affidati ai Consiglieri Iplac Paolo Buzzacconi e Roberto De Luca, poeti e scrittori di successo, mentre le letture sono affidate alla voce suadente di Loredana D’Alfonso, che regala nuovo spessore alle stesse poesie.

 In queste liriche la poetessa con eleganza e raffinatezza, con passione e entusiasmo restituisce entro ritmi ora lenti e cadenzati, ora più incisivi e incalznti, il fluire della vita, della sua vita di donna tra scelte contrastanti e successi, smarrimenti e risalite, in continua esplorazione di sé in rapporto a quanto la circonda e la riguarda. È in questo viaggio dove la musica cambia toni e ritmi a seconda del suo stato d’animo e dove alle ombre seguono le luci e alla notte il giorno, che lei trova sempre quell’equilibrio necessario per essere in armonia con quanto la circonda. Per Silvia Cozzi la poesia è nata come passione: giovanissima a soli 12 anni ha composto le sue prime liriche riconoscendo nel genere poetico quello più adatto a lei per dare voce alle sue emozioni al suo sentire questa vita. Una passione che ha ripreso più avanti, spinta da un bisogno di raccontarsi e dare voce agli angoli più segreti e nascosti del pensiero in cui abitano solitudini, amori, entusiasmi e rimpianti.

Affetti e ricordi, desideri di libertà e cambiamento rivivono e si disperdono, accompagnati dai colori di scorci e scenari quotidiani e non solo, dove non manca la natura per un risveglio verso un percorso interiore dove affiorano scintille di luce ad inseguire i battiti del cuore. Scintille che arricchiscono e sollevano in questo vivere dove manca l’ascolto di sé e degli altri, e dove diventa possibile fermare gli istanti più belli nella consapevolezza che ogni aspetto della realtà vive di quella luce che si riflette e si frange in ogni angolo su questa Terra, in ogni sguardo di persona vista, incontrata sul cammino.

Con i loro giochi fatti di riflessi emozionali sulle sinergie del ritmo musicale proprio del verso, le liriche di Silvia Cozzi invitano a guardare con positività ogni aspetto della vita dove protagonista è l’uomo sospeso tra certezze e dubbi, in costante aspirazione verso qualcosa che avverte come energia nella circolarità dell’esistenza dove inizio e fine coincidono.

Riguardo la musicalità dei versi in rima e non, delle figure retoriche che si avvicendano in questi “pentagrammi poetici”, così scrive Nazario Pardini sul suo blog letterario Alla Volta di Leucade: ”Musica, sinfonia, armonia: un insieme che dolce ci abbraccia con uno spartito di note da romanza come lo può essere un coro a Boca cerrada di Puccini o una trama tipo tristezza di Chopin.  Certamente non si può dire che il tutto sia guidato da sperimentalismi tipo riforma prosastica, ma, al contrario, le figure retoriche, le assonanze, le allitterazioni, le rime, le sinestesie e quant’altro alimentano un tipo di poesia agli antipodi; un tipo di poesia che si aggrappa alla sana tradizione, facendo del ritmo il suo valore aggiunto.”