A CAVALLO DELLA VITA – Carlo Sorgia

Carlo Sorgia

Book Sprint edizioni

Il testo ha carattere di saga, la saga di circa 40 anni dell’ esistenza del protagonista tra Bosa, Cagliari e la pianura padana. Il racconto della sua ascesa professionale, ricco di autentiche stilettate narrative, è condito sapientemente dalla descrizione dell’ambiente che l’ha ospitato negli anni giovanili e che gli è rimasto tatuato nel cuore.
Le figure dei compaesani sono descritte con abilità degna del laboratorio neo-realista, saltano fuori dai fogli, acquistano vita nuova. La coralità che caratterizza il romanzo è il segno della profonda sensibilità e dell’acutezza dello scrittore nel cogliere i vari aspetti delle persone e delle situazioni. Mariuccia, in ambito teatrale, è quella che verrebbe definita la “perfetta caratterista”. Un personaggio unico, difficile da immaginare, soprattutto per coloro che non vivono la realtà dei piccoli paesi. La presenza del direttore di banca giovane e ‘pendolare’ aveva dato senso ai suoi giorni, trasformandola in una sorta di custode totalizzante, che in buona fede, razionava anche i respiri. E gli amici della grande casa, i fiumi di malvasia, i colleghi di banca… Un affresco dipinto con tocchi poderosi che rende l’idea perfetta del luogo, delle stagioni, delle emozioni, dei sentimenti. Molto efficace anche la descrizione del rapporto sofferto con la famiglia lontana. Della pazienza di Paola, pronta a protestare e a cedere con la stessa facilità, com’è tipico delle donne innamorate. La caparbietà, la sicurezza in se stesso e la grandezza di sentimenti di Carlo si stagliano come pietre miliari della saga. Ne determinano tutte le svolte. È uomo che non cede all’esuberanza giovanile, riflette e progetta. Viene spontaneo pensare a quanto l’epoca in cui viviamo, caratterizzata dal “qui e ora”,sia lontana anni-luce da tanta progettualità, non solo per colpa degli individui… Di fatto il romanzo si srotola come gomitolo soffice e potente. Si avverte l’urgenza di terminarne la lettura e si ha la certezza che non verrà dimenticato… tratto saliente delle Opere di spessore. Lo stile è anch’esso vicino al realismo. Fluido, forte, asciutto, tendente al gusto dei particolari, ma privo di inutili ridondanze. L’inserimento di frasi con effetto di flash futuri o con chiare venature umoristiche completano l’affresco.
Maria Rizzi