Scintillio

(sonetto continuo)

Felicità svanite nell’oblio?
Le paragoni a candelabri spenti
dal soffio d’improvvisi e forti venti.
Ti voglio aprire gli occhi, amico mio:

esiste un vento che non fa fruscio.
Si chiama tempo. Fuggono i momenti
tra storie passionali, travolgenti
e giorni vuoti… lei ti ha detto “addio”.

Dimenticala, basta turbamenti!
Non chiuderti nel carcere dell’Io,
è freddo il limbo dei risentimenti.

Che torni vivo in te l’ardente brio!
Nel buio, dove soffri e ti lamenti,
è la speranza il solo scintillio.

 

Ascolta l’interpretazione di Rodolfo Vettor: