Lettera di un amore prematuro

A te,
se sto scrivendo questa lettera è perché tu non ci sei ancora, non esisti se non nei miei pensieri di ragazza, abiti chissà da quanto tempo su una nuvola e passeggi solo nei miei sogni notturni. Ho trovato ora il coraggio di dirti queste cose forse perché altrimenti non le avresti mai sapute. Sai, in realtà non lo chiamerei propriamente coraggio, ma piuttosto codardia. Sì, perché quando crescerai imparerai a tue spese che i grandi sono dei bugiardi, dei vili, degli incompresi e soprattutto dei codardi che avranno perso ogni barlume di limpidezza e verità in cambio di una bella maschera da indossare in qualunque occasione. Beh puoi iniziare a considerarmi una della loro specie. Quando nasciamo siamo nudi, tutti interi e non abbiamo orpelli, salvo essere sommersi da varie tutine multicolori regalateci da un nugolo di parenti sconosciuti, siamo aperti a tutte le esperienze che il mondo là fuori ha da offrirci e tali rimaniamo per i primi anni di vita. Il nostro modo di vedere la realtà in quegli anni meravigliosi, dove tutto è scoperta, è multiforme perché non abbiamo un’idea fissa e unidirezionale bensì siamo investiti da un arcobaleno di luci, colori, suoni, profumi, immagini dal primo battito di ciglia. Insomma è un periodo bellissimo in cui anche tu ti sentirai come in un parco divertimenti e potrai salire sulla tua giostra preferita tutte le volte che vorrai. Un perenne carnevale, tutti i giorni sembrerà essere il tuo compleanno. Ti racconto tutto questo perché purtroppo ricorderai solo una piccolissima parte della tua vita veramente “felice” e anche per difendermi quando mi accuserai di averti reso infelice in qualche modo. A mano a mano che crescerai dovrai cominciare ad indossare dei vestiti, prima il pigiamino, poi la salopette di jeans, le magliette, le gonnelline e infine le scarpe (ma senza lacci, almeno per i primi tempi). Tutto ciò ti sembrerà normale quasi noioso, una routine quotidiana eppure questo piano elaborato dai grandi prevede uno scopo malefico: coprendo quella nudità così innocente ti allontaneranno dalla realtà, inizieranno a mettere dei filtri tra te e il mondo, ti daranno delle regole come “Non correre che cadi” oppure “Non metterti le mani sporche in bocca” e ancora “Via le dita dal naso” e così via fino a renderti uguale a tutti gli altri esemplari di bambina ben educata. Tu potrai rimproverarmi che anche io sarò stata un genitore-sergente. Ebbene non ho obiezioni da farti. Si è sempre fatto così, mi pare, quindi basta adeguarsi. In fin dei conti, penso, non sarò stata né migliore né peggiore di altri ma semplicemente uguale. Ma torniamo a te. Io lo so che cosa starai pensando perché sono stata anch’io dall’altra parte della barricata. “Che noia con tutte queste stupide parole, spesso fonte di malintesi e incomprensioni, dammi la ricetta della felicità e non pensiamoci più!”. Vedi il punto è proprio questo, è qui l’incastro: io non so darti la soluzione ai tuoi problemi, non ho la bacchetta magica, non ho una scopa volante, non conosco Babbo Natale né il topolino dei denti. Io sono solo me stessa con i miei pregi e i miei molti difetti. Una donna impaurita e basta. Che c’è sei rimasta senza parole? Nel manuale del perfetto genitore non ti dicono cosa fare quando non sai cosa fare. “In caso di emergenza rompere il vetro” non funziona sempre. Facciamo un patto: promettimi che le cose che sto per dirti le userai in modo utile e intelligente come se te le avesse dette un’amica oppure se le avessi lette in quello che diventerà il tuo libro preferito, già me lo immagino tutto sottolineato e con tante orecchie alle pagine o magari le avessi ascoltate nel testo di quella canzone che sarà la colonna sonora della tua vita. Sappi che noi grandi, che sembriamo sempre sapere tutto, in realtà non sappiamo un bel niente ed è proprio perché non abbiamo nulla da perdere che diamo sentenze su tutto. Se avessimo un minimo di orgoglio da difendere non ci esporremmo così tanto. Voi figli non capite che noi genitori abbiamo più bisogno di voi di essere guidati, abbracciati, coccolati, sgridati e ricompensati proprio perché la nostra unica certezza è che non ne abbiamo. Voi siete quelli che hanno chiaro come va il mondo non noi, noi possiamo solo fingere di sapere, di capire, di comandare. Sarete voi che verrete a svegliarci mentre noi, stanchi dopo una giornata intensa di lavoro, spesa al supermercato, pantaloni da portare in tintoria, lavastoviglie da caricare e lavatrice da stendere, ci saremo addormentati sul divano davanti alla televisione, voi che ci insegnerete a usare l’Iphone e a spiegarci come twittare o cosa significa taggare, voi che, una volta presa la patente, ci direte “Frena”, “Attenta a quello”, “Vai piano”, “Troppo vicino al marciapiede”, voi che ci consiglierete un abito o una vacanza, voi che deciderete della vostra e della nostra vita insieme. Alla fine vi accorgerete di aver fatto più strada da soli che con noi, guidati solo dal vostro istinto. Capiterà con te proprio come succedeva a me da piccola, quando andavo sulla bicicletta con le rotelle e i miei genitori mi correvano dietro sorreggendomi; poi, d’un tratto, mi lasciavano andare e io continuavo a pedalare senza neanche accorgermene. Non immaginate quanto abbiamo bisogno di voi e dei vostri pensieri anticonformisti, non grigi, sempre originali, a volte pazzi ma rigorosamente senza rotelle: sì, voglio che tu abbia pensieri senza rotelle perché nessuno deve metterti in gabbia. Nemmeno noi genitori sappiamo cosa è bene per voi (ma questo non dirlo a tuo padre ci rimarrebbe molto male), possiamo solo sperare che voi facciate la scelta giusta. Ovviamente tutto questo non mi impedirà di arrabbiarmi con te perché torni tardi la sera, litigare per il motorino, sbatterci le porte in faccia quando sarai in punizione, non ti lascerò stare e vorrò sapere tutto quello che ti frulla per la testa. Ti vedrò crescere, ridere, giocare, sbagliare, cadere, viaggiare, piangere, fare i compiti, chiederci un consiglio ma tutte queste cose le farai da sola perché è la tua vita e sei tu a guidare. La tua famiglia sarà il tuo nido caldo e sicuro quando lo vorrai, il tuo porto dove attraccare sempre la barca. Ma arriverà il giorno in cui dovrai mollare gli ormeggi e a vele spiegate farti largo in mare aperto. Non devi avere paura dell’acqua alta perché noi saremo lì con te, saremo le vele che ti sospingeranno ovunque vorrai e il salvagente a cui aggrapparti nei momenti di difficoltà. Se è vero che siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni allora voglio che tu faccia sempre dei sogni bellissimi. In ogni caso se dovessi fare degli incubi ricordati che arriverà sempre l’aurora dalle dita di rosa a portare una nuova giornata. Lo so, ci sono molte cose che ancora non ti ho detto ma forse è meglio così, le scoprirai da sola in un modo unico perché solo tuo. Però questo voglio dirtelo: chiunque entrerà nella tua vita − amici, professori, colleghi, sconosciuti, il tuo ragazzo − non permettere a nessuno di farti sentire meno di loro; tu sei speciale perché sei unica al mondo. Come la volpe per il Piccolo Principe. Sii sempre te stessa, fiera di essere una donna forte e sensibile, dolce e determinata, cercando di conservare la parte migliore di te, la bambina che sarai, capace di vedere non con gli occhi ma con il cuore. Se mantieni fede a questo patto ti prometto che avrai la ricompensa più bella: vivere intensamente la vita succhiando la linfa da tutti i giorni che verranno fino all’ultima goccia. Ama senza remore, combatti per qualcosa, metti tutta te stessa in quello in cui credi, coltiva una passione, balla e lasciati trasportare dalla musica, piangi per un film o una poesia, cadi e rialzati, prendi il buono da tutte le esperienze, impara dai momenti difficili, rifletti in solitudine, scrivi, canta una canzone a squarciagola, arrabbiati e sbatti le porte, impara a perdonare, non prenderti troppo sul serio, apprezza i tuoi difetti che ti caratterizzano, sii dinamica e intraprendente ma prenditi i tuoi tempi, percorri la tua strada aperta a piedi e a cuor leggero, non smettere di meravigliarti, fermati a guardare le acrobazie di una farfalla che si posa su un fiore o il movimento ondivago del mare e se dovessi sentirti triste alza gli occhi al cielo e di notte guarda le stelle da cui provengono tutti i desideri. Tu non mi appartieni, a me è stato solo affidato il compito di traghettarti lungo il cammino, io e te insieme, moderne Dante e Virgilio in questo Inferno terreno con il solo scopo di uscire a riveder le stelle.
Spero che tu sia femmina oppure che sia un maschio che ami la donne rispettandole.
Con tutta me stessa
C.