Vivo

Mi manca la domenica mattina,
l’attesa del riposo, della festa,
mi manca quel miscuglio nella testa
di squilli, fretta, sonno e caffeina.

Mi manca, nel cervello, la benzina
per fare il conto di quello che resta
di quarant’anni di esistenza onesta,
di colpo ogni ricordo è come spina…

Da quando mi hanno tolto il mio lavoro
non ho più sogni, l’unico obbiettivo
è quello di non perdere il decoro.

Galleggio nel rancore corrosivo
per chi banchetta con il mio tesoro.
Mi manca la mia vita… e sono vivo.

 

Ascolta l’interpretazione di Rodolfo Vettor: