Ritorni mio settembre a cavalcare, 2° Premio, Sez C – 2013

Carla_Baroni_Maria_Rizzi22° Premio – Poesia in Metrica

Carla Baroni (Ferrara) 

Motivazione

Ritorna settembre, a cavalcare i dolci odori della terra con le sue bacche rosse e le brume del mattino. E alla poetessa riaffiorano i ricordi della giovinezza, quando ricominciava con il pellegrino andare sul treno tra annoiati passeggeri e con la mente rivolta alle incertezze del domani. Poi veniva ottobre, novembre, senza foglie, coi nidi vuoti e i freddi mattini, a precluderle sogni e speranze. Ora che quel tempo è passato, non ci sono più treni a movimentare un po’ “le fredde albe della sua esistenza”, ma solo “il rollio lontano di un vagone” che porterà a una fredda meta. Poesia che trova, nel ritmo degli endecasillabi sciolti, nella profonda ispirazione e nelle felici metafore, il giusto strumento per esprimere un malessere esistenziale fatto di struggente nostalgia e di forte, ma nel contempo pacata, disillusione.

Premi

  • un piatto in vetro e argento dipinto dal Maestro Michele Nicolè,
  • un libro d’Arte offerto dal Centro OFFSET MASTER – Industria grafica di Mestrino (PD).

 

 

 

 

 

 

 

audio

 

Ritorni mio settembre a cavalcare

Ritorni mio settembre a cavalcare
i dolci odori che la terra emana
con bacche rosse a grappoli sospese
da pulpiti di foglie e nuovi viola
a tingere le brume del mattino.
Eri mese d’angoscia, si iniziava
il pellegrino andare su quel treno
- sosta obbligata a tutte le stazioni -
ma ancora vuoto, solo con l’inverno
avrebbe fatto il pieno, un’accozzaglia
d’anime ormai sconfitte dalla noia.
Sola a giocarmi la moneta falsa
di un destino previsto in ogni piega
scarpinava la mente al mio domani.
Ed era già ottobre, era novembre
senza le foglie all’apice degli olmi
i nidi vuoti, aggrovigliati stecchi
in bilico a rosetta sopra i rami
il freddo del mattino a far scogliera
alla speranza d’ogni cambiamento.
Ero giovane allora, ho consumato
il fior degli anni senza che un profumo
svolasse dai miei petali di cera,
una conchiglia vuota senza il soffio
d’una voce nascosta nel suo seno.
Ed ora è tardi, non ci soni treni
nelle albe fredde della mia esistenza,
solo il rollio lontano d’un vagone
che senza un fischio porterà alla meta.

Carla_Baroni_Elisabetta_Baldi