Luglio 2011

Vivo in uno stato mentale alieno
il sole e il mare dalla mia parte
scatenano in me eteree dimensioni.
La mia trasparenza fisica mi rende debole
le mie gambe cedono sul peso
di un corpo forzatamene materiale.
Cerco lo spirito puro
la dimensione successiva
vorrei solo scorgerla per non sbagliare.
Temo la morte come fine
temo la malattia come limite intellettivo
temo la mia limitata conoscenza.
Non ho simili accanto a me
triste è questa solitudine cerebrale
ma la creatività ne è la conseguenza.
Malata di un bisogno di conoscenza universale
vivo la mia vita soffrendo
e godendo della mia diversità.
La follia non mi appartiene
sono una folle cosciente
e la razionalità mi è sorella.