La tempesta

Stasera ardita arriva la tempesta!
Il crepitio dei sensi frange vivido
Sui corpi nudi spinti alla deriva.
Su onde d’azzurro seta stropicciate,
screziate bianche ed aspre di salino
quieta m’immolo all’impeto del tempo.

Indomite destreggiano le dita
tra folte estese nubi di capelli:
son fulmini che incutono potenti
colpi a strappare docili radici.
Tuona la voce tua su questa notte
amplificando la burrasca in corso
nel suo increspar d’un poco sopra i lobi.

Schiumeggianti tra vortici e libeccio,
baci protervi a rinfoltir le forze
e a dissetar le fauci dell’amore.
Chiglie in conflitto i nostri esausti fianchi!
Affondano, si flettono, riemergono,
su picchi e distensioni di diaframmi.

Poi lasci l’acqua andar fino alla china,
tra antichi balli ed ancestrali spazi
le membra mie distrutte a ricoprire.
Si placa la tormenta sui cuscini,
sopra il giaciglio intriso di sudore
ampi sorrisi come squarci al cielo
ci vedono nel giorno
già assopiti.

 

Poesia finalista nella X Ed. del Premio “Voci – Città di Abano Terme” 2015.