La gatta abbandonata

Ti aggiri timoroso nella notte,
tua mamma non ha cibo per saziarti,
con passo circospetto e quatto quatto
mi osservi e poi ti fermi con sospetto.

La ciotola è distante, mi nascondo,
ti guardo intenerita dietro un’ombra,
nel buio poi scompaio per lasciarti
quel cibo necessario per sfamarti.

Tua mamma abbandonata al suo destino
ti guida con coraggio del felino,
prudente aspetta gli altri suoi piccini
fuggiti spaventati dai fruscii.

È femmina, si pensa senza cuore,
costoso provvedere anche alla prole:
in fondo è solo un gatto, cosa credi?
È fatto per cavarsela da solo!

La micia intanto vaga disperata
cercando un nido caldo e tenerezza,
dolcissima incoraggia i piccolini,
li lecca e li riscalda pian pianino.

Son pochi a provvedere agli animali
e tanti vanno a caccia per svagarsi!
Si spera che il futuro sia migliore
con cuori delicati e generosi.