Cicatrici, Premio della Critica “Città di Castelvenere”, Sez C – 2013

Alessandro_Valentini_Maria_RizziPremio della Critica, assegnato dal Presidente di Giuria

ad Alessandro Valentini (Roma)
con “Cicatrici”

Motivazione

Poeta dialettale, ma anche in lingua italiana, è uno dei più interessanti autori del panorama letterario nazionale. Spirito eclettico, si interessa di tutto, prediligendo in particolare le tematiche politiche e sociali e raccontando in queste, nella complessità e drammaticità dei loro aspetti, gli innumerevoli casi che la vita presenta. Dotato anche di una sottile arguzia, di un’ironia e di una satira non comune, riesce a cogliere e a sferzare con molta finezza i vizi degli uomini, fornendoci nel contempo un quadro vivo e coinvolgente di una Roma vista nella sua anima popolaresca. Da alcuni anni è un assiduo frequentatore dell’Accademia Romanesca, in seno alla quale spicca nello studio e nell’utilizzo del dialetto, per il possesso di una perfetta padronanza metrica e stilistica e nella ricerca di formati metrici assolutamente nuovi e originali. Infatti la poesia presentata al concorso – in cui denuncia un tragico male sociale, quello dell’alcool e della droga – è il risultato di una fusione di quattro distinte composizioni in un sonetto con due sole rime, interne ed esterne e alternate nelle quartine, e disposte, nelle terzine, secondo lo schema aBAB / bABA. Ma non è solo la tecnica compositiva che lo contraddistingue, perché a questa unisce un profondo afflato poetico, dando alla sua poesia una forza evocativa fuori del comune.

Premi

  • Un piatto dipinto a mano offerto dal Comune di Castelvenere;
  • Un libro d’Arte: “Il cammino della Cultura” offerto dalla Provincia di Padova 

CICATRICI

Sonetto con sole due rime interne ed esterne che può essere diviso in quattro poesie con terzine Poreniane con rime aBAB  bABA

Ricordo tristi sere:
sguardi sperduti
tra l’essere e l’avere.
Volti sparuti,
atti compiuti,
false atmosfere
di giovani caduti
tra chimiche chimere.

Figli perduti     avvolti da lamiere
su strade buie e strette come imbuti:
mani di madri, giunte in miserere

Anni vissuti
in cerca del piacere.
Ore, minuti
e notti troppo nere
in lugubri balere.
E sogni dissoluti
in un bicchiere…
e mai goduti.

Di quelle sere   sento ancora acuti
suoni lontani in notti troppo nere:
urla strazianti di angeli ormai muti

 audio

 

 CICATRICI

Ricordo tristi sere,   anni vissuti,
sguardi sperduti    in cerca del piacere
tra l’essere e l’avere.   Ore, minuti,
volti sparuti     e notti troppo nere,

atti compiuti    in lugubri balere;
false atmosfere     e sogni dissoluti
di giovani caduti     in un bicchiere,
tra chimiche chimere…   e mai goduti.

Figli perduti,     avvolti da lamiere
su strade buie e strette come imbuti:
mani di madri, giunte in miserere.

Di quelle sere      sento ancora acuti
suoni lontani in notti troppo nere:
urla strazianti di angeli ormai muti.

Alessandro_Valentini_Maria_Rizzi_Roberto_Mestrone_Mariella_De_Luca