Imposimato Ferdinando – Roma

Ferdinando Imposimato 1PRESENTAZIONE

Ferdinando Imposimato è un magistrato, politico e avvocato, nonché presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione.
Si è occupato della lotta a cosa nostra, alla camorra e al terrorismo in Italia: è stato infatti giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato al papa Giovanni Paolo II del 1981, l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione.
È stato docente di procedura penale alla facoltà di scienze forensi diretta dal prof. Francesco Bruno a La Sapienza dal 2002 fino al 2014. È stato docente alla facoltà di scienze della investigazione nell’Università dell’Aquila, cattedra di diritto penale. È stato collaboratore della rivista Il Ponte di Piero Calamandrei. È stato inoltre Presidente della TRIO internazionale (Transplant Recipient international Organization). È stato direttore dell’osservatorio dell’Eurispes sulla criminalità organizzata in Italia. Si occupa frequentemente di errori giudiziari, tra cui la condanna di tre ragazzi di Ponticelli per un duplice omicidio di due bambine.
Attualmente si occupa della difesa dei diritti umani, ed è impegnato nel sociale.
È Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1999).

Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1959, nel 1962 diventa vicecommissario della polizia di stato e viene inviato prima a Brescia e poi a Forlì. Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore istruisce alcuni tra i più importanti casi di terrorismo tra cui il processo Aldo Moro, l’attentato al Papa, l’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di Piazza Nicosia, coniugando la legislazione speciale emanata durante gli anni di piombo con il rispetto dei diritti civili. È lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle connessioni internazionali del terrorismo.
È il primo a parlare delle connessioni del terrorismo italiano con i servizi segreti israeliani e della presenza nel caso Moro del KGB (tesi ribadita, vent’anni più tardi, all’interno del dossier Mitrokhin). Si occupa di processi contro mafia e camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere (la Franklin Bank di New York).
Nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana, al terrorismo, ad alti prelati, a finanzieri, a usurai, a costruttori, a politici ed amministratori. Nello stesso anno il regista Francesco Rosi girò il film Tre fratelli, che si ispira alla vita del giudice Ferdinando Imposimato, e dei due fratelli, l’uno direttore del carcere e l’altro operaio.
L’11 ottobre 1983 il fratello Franco viene ucciso per una vendetta trasversale. Nel 1984 viene designato come rappresentante dell’Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunità diplomatiche e redige la “mozione finale” approvata all’unanimità dai rappresentanti dei 16 paesi dell’Europa.
Nel 1986, dopo che le continue minacce di Cosa Nostra gli fanno lasciare la magistratura, diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca più volte, per incarico dell’ONU, nei paesi dell’America Latina per i programmi di rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico. Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il Generale dei Carabinieri Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina, ove, per incarico del Dipartimento degli Stati Uniti, svolge un’importante missione in Perù, con il prof. Carlos Arslanian, Ministro della Giustizia dello Stato di Buenos Aires, e con il prof. Robert Goldman, della George Washington University.
Nel 1987, come indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto nelle liste del Partito Comunista Italiano al Senato della Repubblica e nel 1992 alla Camera dei deputati. Nel 1994 viene nuovamente eletto al Senato. Per tutte e tre le legislature è membro della Commissione Antimafia e presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo e sulla dissociazione. Successivamente passa al Partito Democratico della Sinistra, per divenire poi il responsabile alla giustizia dei Socialisti Democratici Italiani.
Nel 2001 è stato collaboratore e consulente di Don Pierino Gelmini, direttore di 150 comunità terapeutiche per il recupero di tossicodipendenti, in Italia ed all’estero. Si è occupato inoltre del lavoro dei detenuti per la comunità in collegamento con l’associazione “Liberi di San Vittore”. Nel gennaio 2001 ha scritto una importante prefazione al libro La sporca guerra di Habib Souaidia, dove aveva previsto la offensiva di Al Qaeda ed il terrorismo islamico contro l’occidente.
«Il terrorismo va combattuto senza mezzi termini e senza incertezze, ma anche smascherando coloro che si giovano del terrorismo con il pretesto di combatterlo. L’Europa e gli Stati Uniti non si illudano. Fingendo di non vedere e di non capire, prima o poi dovranno pagare un conto molto salato. L’islamismo sta dilagando a vista d’occhio in tutto il mondo come il nuovo alfiere della libertà e della giustizia dei popoli oppressi. I segnali sono numerosi e non si possono ignorare. Basta vedere quello che oggi sta accadendo in Italia e in Europa.»
Nel 2008 ha scritto il libro Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro, che tiene viva la memoria e contribuisce a chiarire uno degli episodi più tragici e sconvolgenti della storia repubblicana, la strage di via Fani, il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro. Nel 2012 dà alle stampe La Repubblica delle stragi impunite, che descrive il legame che unisce le stragi indiscriminate che hanno scandito la vita dell’Italia repubblicana, come la strage di Portella della Ginestra (maggio 1947), strage di piazza Fontana (dicembre 1969), strage di piazza della Loggia (maggio 1974), la strage dell’Italicus (agosto 1974), l’agguato di via Fani (marzo 1978), la strage di Bologna (agosto 1980), l’attentato dell’Addaura (giugno 1989), la strage di Capaci (maggio 1992) e la strage di via D’Amelio (luglio 1992). Il libro tratta del nesso tra servizi segreti stranieri e italiani, agenzie internazionali di copertura, potere politico, terrorismo, mafia e associazioni criminali. Ha promosso inoltre la ricerca di verità alternative a quelle processuali in alcuni casi celebri (Marta Russo, caso Carlotto, caso Sofri, ecc.).[1] È inoltre il legale italiano di Chico Forti, italiano detenuto negli Stati Uniti dal 2000.
Dopo il rientro nei ranghi della magistratura italiana è stato giudice della Suprema Corte di Cassazione, dove ha raggiunto il grado di Presidente onorario aggiunto. Nel 2013 è stato preso in considerazione dal Movimento 5 Stelle per l’elezione a Presidente della Repubblica.

PUBBLICAZIONI

  • Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile, con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato, Roma, Koinè Nuove Edizioni, 1999. ISBN 88-87509-03-4.
  • Un juge en Italie: pouvoir, corruption, terrorisme. Les dossiers noirs de la Mafia, Paris, Editions de Fallois, 2000. ISBN 2877063860.
  • Vaticano. Un affare di Stato. Le infiltrazioni, l’attentato. Emanuela Orlandi, Roma, Koinè Nuove Edizioni, 2002. ISBN 88-87509-25-5; 2003. ISBN 88-87509-38-7.
  • Terrorismo internazionale. La verità nascosta, Roma, Koinè Nuove Edizioni, 2002. ISBN 88-87509-26-3.
  • La grande menzogna. Il ruolo del Mossad, l’enigma del Niger-gate, la minaccia atomica dell’Iran, Roma, Koinè Nuove Edizioni, 2006. ISBN 88-87509-63-8.
  • L’errore giudiziario. Aspetti giuridici e casi pratici, Giuffré Editore, 2009. ISBN 88-14-14779-5
  • Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro. Il giudice dell’inchiesta racconta, con Sandro Provvisionato, Milano, Chiarelettere, 2008. ISBN 978-88-6190-025-7; 2008. ISBN 978-88-6190-055-4; 2014. ISBN 978-88-6190-515-3.
  • L’errore giudiziario. Aspetti giuridici e casi pratici, Milano, Giuffrè, 2009. ISBN 88-14-14779-5.
  • Attentato al Papa, con Sandro Provvisionato, Milano, Chiarelettere, 2011. ISBN 978-88-6190-120-9.
  • La Repubblica delle stragi impunite. I documenti inediti dei fatti di sangue che hanno sconvolto il nostro Paese, Roma, Newton Compton, 2012. ISBN 978-88-541-4101-8; 2013. ISBN 978-88-541-5499-5. “Le “novità” di questa inchiesta. Anzitutto, la cornice e la continuità tra le stragi, i tentativi golpisti, gli assassini selettivi di alcuni magistrati, compresi quelli in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Furono tutti eventi che ebbero come scopo comune quello di cambiare gli assetti istituzionali in modo violento. I crimini più feroci che scandirono la vita del Paese si verificarono alla vigilia o all’indomani di eventi politici cruciali.” (pag.16)
  • I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia. Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera, Roma, Newton Compton, 2013. ISBN 978-88-541-5358-5.
  • L’Italia segreta dei sequestri. Le inchieste shock dal caso Moro a Emanuela Orlandi, Roma, Newton Compton, 2013. ISBN 978-88-541-5957-0.
  • Temi Desnuda (Vademecum per creare una giustizia giusta), Gennaro Francione, Paolo Franceschetti e Ferdinando Imposimato, Roma, Herald, 2015